Le allergie alimentari sono scatenate dall’assunzione da parte di un soggetto predisposto di un alimento allergizzante, anche in piccole quantità. Esistono alimenti più frequentemente coinvolti:

  1. Proteine animali (es. manzo, pollo, maiale, pesce, ecc.)
  2. Proteine vegetali (es. mais, soia, ecc.)

Le dermatiti alimentari si manifestano in genere con arrossamenti  e prurito su arti, viso, addome, torace e/o orecchie (una o entrambe). E’frequente osservare il cane mordicchiare insistente delle zampe anteriori. In alcuni casi sono associati sintomi gastro-intestinali (diarrea, vomito).

I sintomi possono perdurare per giorni o settimane dopo l’assunzione dell’alimento allergizzante.

La diagnosi delle dermatiti allergiche alimentari si basa su una prova alimentare, utilizzando uno stesso alimento a bassissimo potenziale allergizzante per un periodo di 8 settimane, senza mai somministrare nemmeno piccole quantità di altri alimenti.

Sospenderemo inoltre l’utilizzo di farmaci per bocca potenzialmente implicati (es. filaricidi).

Per la prova alimentare si possono utilizzare due tipi di alimenti:

  1. Dieta mono-proteica e mono-carboidrato (es. solo cervo e solo patate)
  2. Alimenti idrolizzati (ipoallergenici)

Se il soggetto risponde con una riduzione imponente del prurito, è avvalorato il sospetto di una forma allergica su base alimentare.

In una seconda fase si procederà con una dieta di provocazione, somministrando uno alla volta le singole fonti proteiche per alcuni giorni (es. manzo), valutando la ricomparsa dei sintomi (prurito).

La gestione delle dermatiti allergiche su base alimentare si ottiene con l’esclusione dalla dieta degli elementi cui il soggetto è allergico. E’importante ricordare che esistono frequentemente forme allergiche miste, sia ad alimenti che a sostanze ambientali (es. pollini)